«Più autonomia per far tornare chi se n’è andato»
Bertolissi rilancia l’eterno tema dell’autonomia
Il tema dell’autonomia è sempre caldo e sentito, specie in un territorio come quello della provincia di Belluno. Se n’è tornato a parlare ieri, nel capoluogo, per la presenza del costituzionalista Bertolissi, ospite dell’Associazione Liberal nei tradizionali incontri del sabato al Giovanni XXIII. La terra bellunese è preziosa da un’infinità di punti di vista: vogliamo lasciare i bellunesi al loro posto e far tornare chi è andato via. Sono queste le persone che proteggono beni che sono dell’umanità. E se la provincia di Belluno sta bene, sta bene il Veneto, e starà meglio l’Italia».D. De Donà a pagina V
«TROPPO SPESSO SI SONO UTILIZZATI FONDI NON PER LA SPESA PUBBLICA MA PER LA CAMPAGNA ELETTORALE»
Domenica 11 Dicembre 2022
IL DIBATTITO
BELLUNO Va in scena il regionalismo. E i bellunesi accorrono, per capirne di più. È Mario Bertolissi a declinare il principio di autonomia sulla provincia di Belluno. Prevedendo cosa le sarà riconosciuto: «La terra bellunese è preziosa da un’infinità di punti di vista è la premessa – Direi che viene da sé il risultato: vogliamo lasciare i bellunesi al loro posto e far tornare chi è andato via. Perchè sono queste persone che proteggono beni che sono dell’umanità. E se la provincia di Belluno sta bene, sta bene il Veneto, e starà meglio l’Italia».
IL DIALOGO
Bertolissi, già professore di diritto costituzionale all’Università di Padova, e presidente per il Veneto della Delegazione trattante, ha parlato a margine dell’incontro che si è tenuto ieri al centro congressi Giovanni XXIII. Era ospite dell’associazione Liberal Belluno presieduta da Rosalba Schenal, insieme a Stefano Bruno Galli, docente a Milano di Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche, nonché assessore regionale all’autonomia e cultura della Lombardia. Il dialogo ha messo al centro la riforma che va avanti, tra tira e molla, da 5 anni. E che così Bertolissi sintetizza: «Lasciateci fare quello che siamo capaci di fare. Il problema è che in Italia non tutti paiono avere le stesse capacità». E porta un esempio facile: «Belluno, come Udine che è la mia città, sono pulite. Perché Roma è tutt’altro? C’è gente che, in seguito al terremoto nel Belice, vive ancora nelle casupole. Questo perché si sono utilizzati i fondi non per la spesa pubblica ma per fare campagna elettorale. In tal senso l’autonomia non è una semplice rivendicazione ma richiesta di spazio per usare competenze e risorse, servendo al meglio la collettività».
LA POSIZIONE
Bertolissi, in più occasioni, se l’è presa con chi sostiene che nessuno deve restare indietro e rema contro l’autonomia del ricco Veneto. «Negli anni 60-70 esisteva un Sud dentro il Nord: era il nostro. Quello povero e sottosviluppato che aveva esportato emigranti. Bellunese, pure. Un Nord che non è, però, rimasto indietro. Perché ci si è dati una mossa». La richiesta di chiarimento va un punto nevralgico della questione autonomia: sono 23 le materie di negoziato. Puntate proprio portarle a casa tutte? Non sarebbe il caso di pensare a un pacchetto più ridotto? «È una pregiudiziale delle opposizioni risponde Bertolissi – Occorre ribadire che siamo ancora in trattativa. Noi vogliamo discutere di tutte e 23 le materie, ma non le vogliamo tutte. È evidente che se ne otterrà solo una parte. Inoltre Lombardia ed Emilia-Romagna hanno chiesto di meno e nno hanno ottenuto niente. L’autonomia non va pensata come un atto di concessione ma di responsabilità che proviene dalla collettività che vuole la gestione delle risorse attribuite, senza farsi dire cosa fare da altri».
Daniela De Donà
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