Una nuova strategia per l’Europa e l’Occidente
Carlo Pelanda
editorialista del Giornale, l’Arena e il Foglio
da “” IL GAZZETTINO “” di domenica 21 ottobre 2007 a cura di Daniela De Donà
<< EGEMONIE E DEMOCRAZIE NELL’ ANALISI DI PELANDA >>
L’ egemonia americana non esiste più, dopo sessanta anni si è sfaldata. Non per un minore impegno degli Stati Uniti, ma perché il mondo, con la globalizzazione, si è ingigantito << ed erompe a casa nostra >>. E’ Carlo Pelanda, con il suo parlare diretto, a entrare fra le pieghe di questioni economiche e politiche che mettono a nudo scenari di governabilità non proprio rosei. E che pongono al centro la riflessione – tecnica e non morale – della parola democrazia. O meglio, democrazie. << Che devono da subito allearsi per portare avanti il lavoro fatto dagli Stati Uniti dal 1945 a oggi. Perché ora siamo sotto il tiro di un nuovo padrone, la Cina, che rappresenta il modello di capitalismo autoritario, privo di democrazia >>. Invitato da Liberal, presieduto da Rosalba Schenal, Pelanda sarà ospite a Belluno sabato prossimo. L’ appuntamento è quindi per il 27 ottobre: la conferenza avrà inizio alle ore 18. Nella sala Muccin del Centro Giovanni XXIII, nell’ incontro moderato da Daniela De Donà, giornalista pubblicista de Il Gazzettino, si discuterà di << Una nuova strategia per l’ Europa e l’ Occidente >>. Avverte Pelanda – che è docente di Politica ed Economia Internazionale e condirettore di Globis all’ Università of Georgia di Athens, nonché presidente dell’ Associazione Buongoverno ed editorialista de Il Giornale – che il sistema occidentale sta diventando piccolo, con cambiamenti già avviati: << Che porteranno a disordine economico, mentre a reggere il mondo sarà un’ etica e una politica diverse da quella occidentale >>. Nella proiezione realista del professore – autore di numerose pubblicazioni fra cui quella recentissima << La Grande Alleanza, l’ integrazione globale delle democrazie >> – si sta esaurendo anche quella sicurezza economica che abbiamo costruito in Italia dal dopoguerra. A fare da barriera a queste prospettive è la soluzione da liberale sostenuta da Pelanda per cui l’ Occidente << deve divenire più grande per restare pilastro del mondo >>. Con le grandi democrazie di America – su cui ancora si basa il sistema economico – Paesi dell’ Unione, India, Giappone e Russia chiamate a tenere la barra dello sviluppo democratico. Con il fine di creare un’alleanza << di forza maggiore della Cina e dei soggetti peggiori che potrebbero emergere dal turbolento mondo islamico >>. Non vi è un annuncio di guerre future nel perseguimento di questo obiettivo: infatti per Pelanda, che rifiuta l’adozione sistematica del bastone, è la convergenza di regimi politici democratici a portare una << pax mundi >> che va perseguita secondo il metodo del realismo.
da “” IL GAZZETTINO “” di domenica 28 ottobre 2007 a cura di A. Cip.
<< ” GRANDE ALLEANZA ” CONTRO IL PERICOLO CINA >>
Sala gremita per una dotta lezione sulle strategie di difesa delle grandi democrazie. L’ economia globale è sempre meno governabile e i problemi di sicurezza si stanno facendo sempre più seri, al punto che potrebbero sfociare nell’ aumento del rischio di destabilizzazione dell’ intero pianeta. A tutto ciò esiste una soluzione: un’ alleanza tra le grandi democrazie, ovvero tra America, Europa, Russia, India e Giappone. Questo in estrema sintesi è il contenuto della relazione tenuta al Centro Giovanni XXIII dal professor Carlo Pelanda, giunto ieri a Belluno su invito di Liberal. Il docente – insegna Politica ed Economia all’University of Georgia di Athens – ha indicato nella Cina il principale nemico della stabilità dell’ economia planetaria. << La politica economica delle autorità cinesi – ha detto -, basata sullo sfruttamento del lavoro a basso costo e sulla svalutazione della propria moneta, è stata un’ importante causa di quella svalutazione del dollaro rispetto all’ euro che ora crea grosse difficoltà alle esportazioni dei paesi europei >>. Il professore ha inoltre evidenziato come la Cina, da paese non democratico, tenda a uno sviluppo ” non bilanciato “, che porta cioé a delle distorsioni tecniche e alla formazione delle cosidette ” bolle “, destinate a scoppiare. Se negli ultimi anni – ha spiegato – l’ economia europea ha rifiatato il merito è all’ acquisto, da parte dei cinesi, di ” sistemi complessi tedeschi “: e se la locomotiva tedesca tira, trascina con sé tutte le principali economie del vecchio continente, in primis quella italiana. Se la ” bolla ” scoppiasse e la domanda cinese crollasse, ciò si ripercuoterebbe su tutto l’ Occidente. Ma i problemi non sarebbero minori se il sistema cinese risultasse vincente: << Avrebbero più denaro, più potere, più tecnologia e vorrebbero imporre al mondo il capitalismo autoritario >>. La Cina deve quindi essere tenuta a bada dalla ” Grande Alleanza ” che il professore rappresenta nella copertina di un suo libro – che proprio così si intitola – mediante un’ aquila a tre teste (che simboleggiano appunto l’ America, l’ Europa e le democrazie asiatiche) la quale sostiene il mondo con la testa e non con gli artigli.
LIBRO PRESENTATO:
LA GRANDE ALLEANZA – L’ integrazione globale delle democrazie
(Edizioni Franco Angeli)
Il sistema di governo mondiale centrato sulla dominanza degli Stati Uniti, del dollaro e dei criteri occidentali nelle istituzioni internazionali, è in via di esaurimento. Gli Stati Uniti restano la potenza singola principale del pianeta, ma sono ormai troppo ” piccoli ” per esercitare da soli la funzione ordinatrice globale come hanno fatto dal 1945 in poi. Non perché l’ America si sia rimpicciolita o abbia ridotto il proprio impegno nel mondo, ma per il semplice fatto che questo è diventato ” più grande “. Le tendenze correnti mostrano che è in atto la formazione di blocchi regionali o meganazionali divergenti tra loro. Tale scenario porterà ad una governabilità sempre più debole dell’ economia globale e dei problemi di sicurezza e quindi all’aumento del rischio di destabilizzazione dell’intero pianeta. Si è aperta così una stagione di ricerca per individuare quale nuova architettura politica internazionale potrà mantenerlo stabile, governandolo. Questo libro vi partecipa, nella speranza di esserne avanguardia, proponendo la fattibilità di un’ alleanza prospettica tra le gradi democrazie: America, Paesi dell’ Unione Europea, Russia, India e Giappone. La convergenza progressiva della forza militare ed economica di queste nazioni sarà sufficiente per produrre una credibile governabilità globale che resti ancora basata sui criteri morali e tecnici occidentali. Il progetto, infatti, punta all’integrazione dell’ Occidente per mantenerlo pilastro del mondo. E’ la soluzione. Per contribuire a realizzarla l’Unione Europea dovrà trasformarsi da attore passivo ad attivo nelle relazioni internazionali.