Scenari di fine vita: aspetti bioetici
Camillo Barbisan
Chi è
Invito dell’incontro:
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Locandina dell’incontro:
Articolo pre-incontro
da “Il Gazzettino” di Belluno – domenica 14 aprile 2013 di Daniela De Donà.
<<LIBERA SCELTA PER IL MALATO>>
Camillo Barbisan a Liberal parlerà di bioetica e dei principi di diritto sulla dignità in fin di vita.
Il bene e il giusto – per dirla, suppergiù, con Alessandro Manzoni – non si dividono mai con un taglio netto. Tanto più la mannaia non può andare pesante su questioni bioetiche. Sarà Camillo Barbisan – bioeticista al Coordinamento Trapianti della Regione Veneto, docente di Bioetica all’ Università di Padova e Presidente del Comitato regionale di bioetica – a toccare le cento sfaccettature di questioni legate al <<fine vita>>. Diritti del malato, testamento biologico, leggi dello Stato, doveri della scienza. Ospite dell ‘Associazione LiberalBelluno, presieduta da Rosalba Schenal, Barbisan – laureato in Filosofia e in Teologia – porterà riflessioni sul confine tra etica e morale, tra filosofia e medicina. L’incontro <<Scenari di fine vita:aspetti bioetici>>, è fissato per le 17.30 di sabato 20 nella sala Teatro del Centro Congressi Giovanni XXIII.
Bioetica: in tanto spieghiamo in sintesi di cosa si tratta. << Nata agli inizi degli anni settanta la bioetica mette insieme i punti di vista delle conoscenze e della capacità di intervento sulla vita umana, in un contesto di pluralismo culturale>>.
Le strutture sanitarie pubbliche devono porsi interrogativi di carattere etico ? << Nel contesto di attività altamente specialistiche e supportate da apparati tecnologici di primo piano, chi opera, non solo da medico, non può perdere di vista il bene dell’utente che va considerato nella situazione in cui si trova. Gli operatori hanno un dovere professionale, ma pure deontologico, di instaurare rapporti che forniscano informazioni. Ma il malato ha autonomia di esprimere la sua libertà, contribuendo alle scelte sulla sua salute. Ci sono dei principi per un diritto della dignità del morire>>.
Lei entra così nel campo minato del rispetto della volontà. <<Come sostenuto nella proposta di idee normative per un diritto “gentile” in medicina, la persona che non ha manifestato esplicite volontà sarà affidata a decisioni morali oltre che di carattere scientifico. I sanitari, cioè, cercheranno di ricostruire, nel dialogo con i familiari la volontà assente>>.
Anche Belluno, dal 2005 ha il suo Comitato bioetico: chi ne fa parte ? << Medici di varie discipline, infermieri, ostetriche, psicologi, filosofi esperti in bioetica>>.
Presentazione di Camillo Barbisan a cura di Rosalba Schenal il 20 aprile 2013
Signore e signori buonasera e benvenuti.
Camillo Barbisan è veneto, laureato in Teologia e in Filosofia all’Università di Venezia. Attualmente ricopre i seguenti incarichi:
- Bioeticista presso il Coordinamento dei Trapianti della Regione Veneto
- Docente di Bioetica Clinica presso l’Università di Padova
- Presidente del Comitato di Bioetica della Regione Veneto
- Coordinatore dei Comitati di Bioetica e di Etica della Sperimentazione Clinica della Regione Veneto
- Presidente del Comitato di Bioetica della ULSS 1 di Belluno.
Moderatore della serata:
Daniela De Donà Giornalista-pubblicista de “Il Gazzettino”
Articolo post-incontro
da “Il Gazzettino” di Belluno – domenica 21 aprile 2013 di Melissa Corona.
GLI INCONTRI DI LIBERAL – La bioetica al centro del dibattito con Camillo Barbisan.
<<RESTITUIAMO LA VITA ALLA SUA NATURALITA’>>
In occasione dei Grandi Incontri di LiberalBelluno, ieri nella sala Teatro del Centro Congressi Giovanni XXIII, si è affrontata una tematica tanto attuale quanto delicata: gli aspetti bioetici degli scenari di fine vita. Un tema inpegnativo, trattato con competenza da Camillo Barbisan, Presidente del Comitato di bioetica del Veneto, del Comitato etico per la pratica clinica della ULSS 1 di Belluno e docente di bioetica clinica all’ Università di Padova. L’ incontro ha portato a riflettere sulle molteplici sfaccettature della fine della vita e dei limiti che si pongono fra vita e morte, problemi da sempre presenti nella coscienza e nella cultura umana. A condurre l’incontro è stata la giornalista de Il Gazzettino, Daniela De Donà, che ha incalzato con domande pertinenti il suo interlocutore, dibattendo su una questione spinosa sempre a rischio di posizioni radicali ed integraliste. Si è parlato delle problematiche più svariate legate alla malattia e alla morte: i diritti del malato e i doveri della scienza, dove situare morale e credo religioso, legge ed etica. Nella <radura della bioetica> ha spiegato Barbisan <si possono incontrare varie strade>, saperi che nel tempo si erano divisi, come la biologia, la religione, la morale, il diritto. La questione fondamentale è il rapporto fra il medico e il paziente, dal momento che oggi quel rapporto duale non esiste più, si fa molta più attenzione alle relazioni e al <<mondo>> in cui si muovono sia il paziente sia l’ équipe di professionisti che lo seguono. Una complessità che si riflette nella molteplicità delle risposte: ogni caso è unico e su ognuno il medico deve interrogarsi per riuscire a <<restituire la vita alla sua dimensione di naturalità che può esprimersi anche con la morte>>. I professionisti che ruotano attorno alle strutture ospedaliere attualmente si stanno muovendo su un terreno che conoscono ancora poco, testando gli strumenti oggi a disposizione, la pianificazione delle cure, il testamento biologico. Sono <<strumenti fragili in questa navigazione in un mare in tempesta>> ha concluso Barbisan, e in questa frase è forse racchiuso l’appello al dovere di fare questi tentativi, soprattutto per non lasciare soli i medici di fronte alla responsabilità di decidere di un’intera esistenza.
Biblioteca:
Video by Siro
Le Foto dell’incontro: