Perché uccidono? Viaggio nella comunicazione deviante
Andrea Pannocchia
Chi è:
Invito dell’incontro:
Andrea Pannocchia – Cartoncino Ottobre 2013
Locandina dell’incontro:
Presentazione di Andrea Pannocchia a cura di Rosalba Schenal il 12 ottobre 2013.
Signore e signori buonasera e benvenuti.
Con il dottor Andrea Pannocchia riprendono questa sera i Grandi Incontri di Liberal, dopo la pausa estiva.
L’argomento proposto, purtroppo di grande attualità, è la violenza.
La violenza, con tutte le sue sfaccettature, che spesso sfocia nell’omicidio, come logica conseguenza; e la violenza politica che porta al terrorismo.
Il dottor Pannocchia ci aiuterà a capire come, secondo i suoi studi, alla base di condotte violente non vi siano raptus di follia o condizioni socio economiche di disagio, bensì un vero e proprio processo di apprendimento che possiamo definire “socializzazione alla violenza”, iniziato spesso in tenera età e in famiglia.
Andrea Pannocchia è nato a Fucecchio in provincia di Firenze nel 1972.
E’ dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione presso l’Università di Firenze.
Già docente di Sociologia della Devianza, Teorie e Pratiche del giornalismo di attualità, è giornalista pubblicista e dirige il quadrimestrale “Comunicare”.
E’ autore di numerosi saggi e monografie sul terrorismo, la devianza, la politica, il sistema dei media.
Risiede a S.Croce sull’Arno (PI).
Conduce Franco Tosolini nato a Udine, vive e lavora a Milano.
Laureato in Scienze Politiche all’Università Cattolica di Milano, è ricercatore storico per passione.
Concludo porgendo al pittore Attilio Graffino il più vivo apprezzamento per il suo quadro intitolato “Promenade” ricco di spirito e di umorismo intelligente.
Grazie.
Biblioteca:
Il libro analizza gli aspetti scientifici della teoria della violentizzazione del criminologo americano Lonnie Athens, autore di un significativo cambiamento di prospettiva nel campo della sociologia della devianza, e in particolare nell’analisi dei meccanismi decisionali alla base delle scelte delinquenziali di criminali violenti. La teoria, elaborata attraverso un significativo percorso biografico da ‘outsider”, si basa sull’assunto che alla base di condotte violente non vi siano raptus di follia o condizioni socio-economiche di disagio, bensì un vero e proprio processo di apprendimento – iniziato sovente in tenera età e per mano di adulti significativi quali ad esempio i genitori – che prende il nome di “violentizzazione”: vale a dire “socializzazione alla violenza”. Molto importanti si rivelano perciò sia la ricostruzione dell’intero percorso biografico dei criminali sia la narrazione di tali gesta da parte degli altri: e fondamentale, per il criminologo, diventa l’adozione di un metodo qualitativo di ricerca.
Video by Siro
Le Foto dell’incontro: