Paziente e dintorni: rispetto, innovazione, sostenibilita
Giovannella Baggio1, Massimo Boaretto2, Gualtiero De Bigontina3
direttore UO Medicina Generale Padova1, direttore UO Medicina Lungodegenza Agordo2, consigliere nazionale Ass. Medici diabetologi 3
da “” IL GAZZETTINO “” di domenica 19 febbraio 2012 a cura di Daniela De Donà
< Nel cuore della medicina >
Ma perché si fa ricerca sugli uomini e non sulle donne e si curano poi gli uomini e le donne nello stesso modo ? Come si può evitare di avere sul comodino la fila di pastigliette per i nostri dieci acciacchi ? Artrite, diabete, parkinson, alzheimer: come sostenere a livello emotivo chi convive con malattie croniche ? Sono queste alcune domande a cui si darà risposta nell’ incontro organizzato dall’associazione LiberalBelluno – appuntamento sabato 25 alle ore 17,30 in sala Muccin del Centro Congressi Giovanni XXIII. A entrare nel cuore del rapporto di medico e malato – tra rispetto, innovazione, sostenibilità – saranno in tre: Giovannella Baggio, a Padova direttore dell’ Unità di Medicina Generale, professore ordinario di Medicina Interna, fondatore e presidente del Centro Studi nazionale su salute e medicina di genere; Massimo Boaretto, direttore dell’ Unità di Medicina e lungodegenza dell’ Ospedale di Agordo e del S. Martino di Belluno; Gualtiero De Bigontina, già consigliere nazionale dell’ Associazione medici diabetologi. Certo l’ approccio va a rompere equilibri. Come è evidenziato dall’esempio portato dalla professoressa Baggio a proposito della medicina di genere, ovvero quella dimensione trasversale che studia le differenze con cui le malattie compaiono, si sviluppano e si curano nell’uomo e nella donna: << Dopo anni di ricerche sul corpo maschile la mortalità per infarto nell’uomo è diminuita del 40% mentre quella delle donne non lo è affatto. Ora si è scoperto che i sintomi delle malattie coronariche nella donna sono completamente diversi, che mostrano non il tipico male al petto, ma al dorso, alla pancia, al collo >>. A mettere un nuovo percorso di cura al centro della discussione sarà Massimo Boaretto: << Tanti medici che vedono lo stesso paziente per sintomi diversi significano tante pillole da prendere quotidianamente. I pazienti sono cambiati, la tecnologia si è evoluta, ma l’ organizzazione stenta a dare risposte concrete al cambiamento in corso >>. A toccare il tasto dolente delle malattie croniche sarà, infine, Gualtiero De Bigontina: << L’assistenza alle malattie croniche, se ben organizzata, anche se non guarisce è in grado di curare, permettendo alle persone una qualità della vita accettabile >>.