Lo scenario globale
Carlo Pelanda
editorialista del Giornale, l’Arena e il Foglio
da “” IL GAZZETTINO “” del 13 ottobre 2006 a cura di Daniela De Donà
<< IL TRENTINO ? Isola di privilegi >>
Il prof. Pelanda: << Logico che Lamon e Sovramonte vogliano andare dove si sta meglio >>
<< E’ comprensibile che si segua il proprio interesse. Ed è logico che gli abitanti di Lamon e Sovramonte vogliano andare in Trentino, appena un chilometro più in là, dove si sta meglio. Ma non perché vi sia maggiore responsabilità o un federalismo fiscale migliore del Veneto, ma perché si offre un modello assistenziale che da più soldi, che ti fa fruire di denaro pubblico in più larga misura >>.
Così Carlo Pelanda, ospite sabato alle 18 di Liberal di Belluno al Centro Giovanni XXIII, va giù chiaro sulla voglia di secessione che vede protagonisti i due comuni dell’ altopiano. Non ha dubbi il docente di Politica ed Economia Internazionale e condirettore di Globis alla University of Georgia di Athens, nonché editorialista de Il Giornale, Il Foglio e L’ Arena: << I comuni che vivono al confine – precisa – è ovvio che vedano più nettamente le differenze legate al finanziamento assistito >>. Differenze che – se ebbero un senso “storico” negli anni del terrorismo altoatesino – sullo scenario attuale dell’ Europa unita paiono essere solo humus di ingiustizia: << Allora per le etnie tedesche dell’ Alto Adige, e di conseguenza per i residenti italiani, il denaro dello Stato valse da incentivo a restare in Italia – sintetizza l’ origine della querelle storico economica – anche al confinante Trentino si deliberarono fondi speciali. Serviva come contentino, per ottenere consenso, per evitare rotture geografiche. In realtà si è creata un’ isola dove tutto è distorto >>. Nessuna bastonata a lamonesi e sovramontini, quindi, da parte di chi fu consulente scientifico degli ex ministri Martino e Tremonti e, nel 90-91, del presidente della Repubblica Cossiga. Anzi, l’ esperto di poliche estere e della difesa, cresciuto culturalmente fra Trieste e New York, denuncia senza mezzi termini l’ iniquità del finanziamento assistito ai cugini trentini. Nell’empasse c’è da chiedersi quale sia il possibile varco per il Bellunese << Con cui si è creata una forma di competizione sleale, che non esiste con il Friuli dove c’è più autonomia, ma i soldi sono gli stessi >> sono le parole di Pelanda che lancia sinteticamente la sua soluzione: << Tutte le regioni divengano autonome, provvedendo al loro fabbisogno non grazie allo Stato, ma con tasse locali >>. Non sarà questo scenario locale, peraltro, l’ oggetto della conversazione di sabato, organizzata in sala Muccin da Rosalba Schenal, presidente di Liberal, e moderata da Andrea Ferrazzi, giornalista. Carlo Pelanda, infatti, è chiamato a buttare luce sullo scenario globale dove la democratizzazione è sentita come soluzione dei “guai mondiali”. Sia a livello militare che economico: << Se nei prossimi 50 – 70 anni non si riuscirà a trasformare in democrazie funzionanti i 200 Paesi del pianeta il mercato globale salterà >> afferma l’ economista per cui democrazia vale non come valore morale o ideologico, ma come soluzione tecnica, funzionale alla sicurezza e all’economia. Decocrazia che, per Pelanda, è modello efficace << forma di responsabilità nei confronti del mondo, necessaria oggi che il mondo viene in casa nostra >>.
LIBRO PRESENTATO:
“” DEMOCRAZIA ATTIVA “” a cura di Carlo Pelanda
con saggi di: Paolo Del Debbio, Barbara De Rossi, Laris Gaiser, Corinne Graziano, Carlo Jean, Angelo Panebianco, Carlo Pelanda, Paolo Savona.