La vera trasgressione e’ oggi la tradizione? Pensieri contromano su 40 anni di conformismo di massa
Marcello Veneziani
scrittore e giornalista editorialista di Libero
da “ROVESCIARE IL ‘ 68 – pensieri contromano su quarant’anni di conformismo di massa”
(Ed. Mondadori) di Marcello Veneziani
L’ egocentrismo generazionale e soggettivo fu l’ effetto più profondo del ‘ 68. I contestatori vivevano con la convinzione che il mondo si svegliasse con loro, che la libertà nascesse da loro, che l’ umanità si redimesse grazie a loro. Millenni di sapere rottamati, consolidati costumi che volavano come stracci. E a differenza delle rivoluzioni precedenti, nulla veniva rimandato a domani. La Rivoluzione Impaziente, da consumarsi preferibilmente in giornata, con effetto immediato. Nacque messianica, finì gaudente.
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Il ‘ 68 è l’ elevazione di un dato anagrafico a valore. Nascono la generazione come patria globale e la lotta di classe generazionale. Il secolo di Giovinezza, dell’ americanismo e del comunismo – dopo il boon economico – ha figliato il ‘ 68. La bio-utopia del ‘ 68 è un mondo senza vecchi né bambini, eterni ragazzi che prima con l’ ideologia e la rivolta, poi con il lifting e il Viagra praticano la resurrezione dei corpi. Lasciateci giocare.
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Ricordo personale. Il mio primo scritto politico risale al ‘ 68. In un tema alla scuola media criticai i contestatori che lanciarono uova marce alla prima della Scala. Scrissi: << Le uova marce non sono idee >>. L’ insegnate mi corresse con matita blu: << Le uova marce non sono delle idee >>. Era meglio l’ originale, la licenza grammaticale lo rendeva più incisivo e omeopatico agli slogan sessantotteschi.
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Rinvenuta una lapide antica per il ‘ 68: <<Quando il padre tenta di rendersi simile al figlio e comincia a temere i figlioli, e il figlio a non sentire né rispetto né timore dei genitori, per essere totalmente libero; e quando il meteco si parifica al cittadino e il cittadino al meteco, e così dicasi per lo straniero. Quando il maestro teme e adula gli scolari, e gli scolari s’ infischiano dei maestri e così pure dei pedagoghi … mentre i vecchi accondiscendono ai giovani e si fan- no giocosi e faceti imitandoli, per non passare da spiacevoli e dispotici >>. La scrisse un anziano docente di 2500 anni fa. Il professor Platone, nell’ VIII libro della Repubblica dimostra che il ‘ 68 non fu nemmeno una novità, ma un vetusto rigurgito anarchico che periodicamente risale dalle viscere della storia.
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In un suo scritto Calabresi criticava il degrado del senso civico e la riduzione delle aspettative di vita al successo, al sesso e ai soldi. Calabresi aveva visto sul nascere la barbarie benestante del nostro tempo, privo di valori. La borghesia cinica e miscredente muoveva i suoi primi passi. Dal suo seno nasceranno i salotti radical-chic, mandanti morali dell’ assassinio Calabresi.
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La società di massa, imbottita dai consumi e impettita dall’ egualitarismo, estende a livello popolare i vizi e i vezzi aristocratici, ma non le virtù signorili e gli stili di vita. Estende alle masse l’ uso elitario della cocaina, ma non del galateo, allarga l’ accesso ai luoghi esclusivi o ai capi firmati, non la delicatezza di sentimenti o il gusto per l’ inutile.
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Il tratto tipico della nobiltà è la coincidenza di etica ed estetica, attraverso l’ amore non formale della forma. Da quel connubio nasce lo stile. Il rovescio di nobile non è plebeo, ma ignobile.
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