Il problema del fattore P. Un lungo passato. E il futuro?
Roberto Papetti 1, Renzo Foa 2
direttore del Gazzettino 1, condirettore di Liberal 2
da “” IL GAZZETTINO “” del 25 febbraio 2007 a cura di Daniela De Donà
<< Foa: l’ostinazione di Prodi non salverà la sinistra >>
– Con l’ ingresso di Follini il governo si è indebolito, perché dovrà abbassarsi anche delle sue condizioni –
Una vita non banale, ideologicamente parlando, quella di Renzo Foa. Ricca di militanza a sinistra. Mamma vicina a Lotta Continua e papà della sinistra socialista e senatore Pci. E lui, Renzo, impegnato in area comunista prima e pidiessina poi, fino al giro di boa che lo rende oggi punta di diamante del pensiero del centro destra. Per parlare a tutto campo di passato e futuro di un’ Italia in cui il bipolarismo pare segnare il passo e per mettere a nudo il rapporto incompiuto tra la politica e la società, Renzo Foa, con- direttore di Liberal – testata della omonima Fondazione – commentatore di Zapping ed editorialista de Il Giornale, sarà a Belluno giovedì 1° marzo. Insieme a lui – nella sala Muccin del Centro Diocesano con inizio alle ore 18 – a dialogare intorno al ” Problema del fattore P, un lungo passato: e il futuro ? ” ci sarà sul palco Roberto Papetti, già direttore de Il Mondo, già vicedirettore de Il Giornale e dal luglio 2006 direttore responsabile de Il Gazzettino. Organizzatore dell’ incontro è Liberal di Belluno, presieduto da Rosalba Schenal, che ha chiamato a moderare il dibattito Tiziano Graziottin, capocronista de Il Gazzettino di Belluno.Di Renzo Foa, va ricordato, sta per uscire per le edizioni Liberal ” In cattiva compagnia “, una sorta di viaggio fra coloro che si sono ribellati al conformismo.
E’ del 2000 la sua folgorazione sulla via di Berlusconi.
<< Ci sono dei momenti in cui al cambiamento delle proprie convinzioni può seguire una dichiarazione di schieramento. E soprattutto se si ha l’ abitudine di esprimere le idee attraverso libri o giornali c’è il dovere di comunicare che si compie anche una scelta. Io lo feci quando colsi lo svuotamento di energie riformiste della sinistra >>.
Sta di fatto che Lei era il direttore dell’ Unità e oggi scrive per il quotidiano di Berlusconi.
<< Accettai di scrivere per Il Giornale perché le mie idee erano più vicine al progetto politico del centro destra. Ma racconto questo episodio, per dimostrare che la mia non è stata una folgorazione. Quando nel 1991 dirigevo l’ Unità ricevetti un fax da Indro Montanelli, direttore de Il Giornale, che diceva: “” Caro Foa, tra le tante cose su cui dobbiamo metterci d’accordo è, ogni tanto, di non essere d’ accordo su qualcosa, altrimenti saremo sbranati dai nostri “” >>.
Il presidente Napolitano, ieri, ha rinviato Prodi alle Camere. Crisi risolta ?
<< La crisi non è finita dal momento che il centro sinistra è unito dalla formula, ma è diviso sui contenuti. E così non si governa. Ora di certo, c’è una maggioranza più debole di quanto non fosse in aprile. E pure più variegata >>.
Il riferimento va alla campagna acquisti e a Follini.
<< Che rappresenta uno svantaggio per Prodi. Si aggiungono altre possibilità di divisione perché ci saranno dei singoli che gli porranno ulteriori condizioni >>.
Prodi pare deciso ad andare avanti.
<< La grande ostinazione è una sua caratteristica. Altra dote è la capacità di tenere insieme tutti che è diventata tattica di sopravvivenza del centro sinistra >>.
Lasciamo l’ attualità della politica e andiamo al generale. Lo dice Lei: pare una caratteristica tutta italiana lasciare i migliori fuori della porta. Simbolo ne è Baggio che nel 2002 giocava meglio di tutti, ma non era convocato in Nazionale.
<< L’ Italia è un Paese che tende a non ascoltare i migliori, a non privilegiarli quando sono un poco irregolari. In un momento in cui c’era bisogno dell’ intruppamento Roberto Baggio creava solo problemi. Ingiusto, ma il solista, seppur bravissimo ed utilissimo, in quella squadra non serviva >>.
da “” IL GAZZETTINO “” di venerdì 2 marzo 2007 a cura di Daniela De Donà
“” Foa e la voglia di normalità: << Il grande centro ? Solo una formula >> “”
<< C’è una parte d’ Italia oggi che è contro il centro sinistra. Non perché vuole Berlusconi, ma perché sogna un Paese normale, sogna uno Stato che non sia pervasivo, che funzioni. Senza altre leggi ed altri divieti >>. Così Renzo Foa ieri sera, è entrato nel cuore dell’ attualità della nostra politica. L’ editorialista de Il Giornale e de Il Gazzettino – che non crede ad un grande centro, perché << è solo una formula >> – ha parlato dell’ anomalia della nostra politica estera, in cui la difesa della libertà individuale non è sentita come valore superiore alla parola pace << e dove il concetto di non ingerenza, come già sosteneva Joseph Roth, corrispondente a quello di farsi gli affari propri >>. E’ andato giù duro, in tal senso, anche << contro il fondamentalismo islamista che è la negazione della libertà >>. Per due ore un pubblico attento ha seguito Foa nell’incontro organizzato da Liberal, presieduto da Rosalba Schenal. Varie le questioni toccate. << Una tara del nostro Paese è l’ esistenza di un potere che ha paura delle eccellenze, di chi cioè pone problemi >> ha sottolineato Foa, andando pure all’ esperienza << di uomo non cerchibottista, che dichiara la propria appartenenza al centro destra senza negare di essere stato comunista >>. E’ stata una scelta netta la sua, fatta a fine anni Novanta << perché il centro destra, nonostante le sue incertezze e i va e vieni, sosteneva una proposta utile per questo Paese dopo il fallimento del comunismo e la fine dell’ esperienza storica della socialdemocrazia >>.
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