I tumori: a che punto siamo nella ricerca?
Umberto Tirelli
direttore Dipartimento Oncologia Medica Ist. Naz. Tumori di Aviano
da “” IL GAZZETTINO “” di venerdì 25 gennaio 2008 a cura di Tiziano Graziottin
<< EFFETTO ALCOL SUI TUMORI, I NOSTRI GIOVANI RISCHIANO >>
Intervista al direttore del dipartimento di oncologia del CRO di Aviano: l’ ambiente inquinato è un fattore, ma anche certi stili di vita. Il noto oncologo Umberto Tirelli, invitato da Liberal Belluno, presieduto da Rosalba Schenal, sarà domani ospite a Belluno. In sala Muccin dal Centro Giovanni XXIII, alle ore 17.30 parlerà di ” I tumori: a che punto siamo nella ricerca ? “.
Umberto Tirelli è direttore del Dipartimento di Oncologia medica e primario della divisione oncologica medica A del Centro riferimento oncologico dell’ Istituto nazionale dei tumori di Aviano (PN). A Belluno verrà presentato da Renzo Barbazza, direttore di UOAC di AIPC all’Ospedale di Feltre e docente alla Facoltà di Medicina e Chirurgia nelle Università di Trieste e Padova. L’ incontro, come sempre per le serate di Liberal, è aperto al pubblico e tutti sono invitati a partecipare.
Professor Tirelli, a che punto è la battaglia contro il cancro ?
<< Il compito di un ricercatore è dare informazioni realistiche e non enfatizzate o gonfiate. E’ chiaro che questo è un problema che comporta una partecipazione, ogni giorno in Italia abbiamo mille nuove persone alle quali viene fatta una diagnosi di tumore che si aggiungono al milione e mezzo di individui che oggi vivono con questa malattia. Non c’è persona in Italia che non sia toccata in modo diretto o indiretto, a livello familiare o di amici. Tutti vorrebbero avere notizie positive, tutti vorrebbero sentirsi dire che abbiamo risolto il problema, ma così non è. Ricordo che alcuni anni fa al Tg 4, era il 24 dicembre, volevano che andassi a dirgli che quello dei tumori era un problema risolto, per dare una notizia natalizia. E Fede si incavolò pure quando feci presente che non era proprio così >>.
Ma ci sono stati dei progressi ? E di che tipo ?
<< Sono stati fatti dei progressi anche perché la gente è più informata, segue dei programmi di screening più accurati (anche se molto resta da fare) su mammella, prostata, colon ecc. e questo amplia le possibilità di guarigione. Ma ci sono tumori per i quali non c’è possibilità di screening, ed è importante quindi la prevenzione. Restano sullo sfondo molti comportamenti sbagliati: il fumo di sigaretta non è sostanzialmente calato e anzi, se c’è stato un salto di qualità tra gli uomini con ricadute positive, tra le donne la percentuale è aumentata >>. Nel Bellunese, e in particolare nella zona di Feltre, c’è preoccupazione per una significativa incidenza dei tumori, legata anche a una particolare situazione ambientale e di ristagno della aria. << Ogni area del Paese ha delle caratteristiche peculiari, ad esempio sono spesso ignorati i problemi legati al radon, che è la seconda causa di tumore al polmone. Spesso vengono forniti dati sbagliati, il termovalorizzatore ad esempio risparmia un sacco di inquinamento e questo non viene mai evidenziato. Per dire, i rifiuti bruciati riscaldano metà Vienna, e questo significa che quell’energia non dovrà essere prodotta da altre sostanze che creano inquinamento. Certo anche il termovalorizzatore produce sostanze inquinanti, ma vale il discorso per le autostrade: sappiamo che provocano inquinamento ma sono indispensabili per poter circolare. La gente deve essere messa nelle condizioni di poter soppesare costi e benefici >>.
Mi pare che Lei non si iscriva al fronte ” no termovalorizzatori “.
<< Certo che no, tutto il mondo civile li ha, non scherziamo. Berlino ne ha cinque in città, Londra ne ha uno a un chilometro da Hyde Park. Certamente, come le macchine, se Lei ne prende una di cinquant’anni fa era molto più inquinante di quelle attuali. Anche la radioterapia che usavamo vent’anni fa è completamente superata … Nel nostro Paese ci sono troppe per- sone che giocano sulla paura della gente, che non ha idee delle statistiche >>.
E delle problematiche create dalle discariche, cosa dice ?
<< Che anche in questo ambito bisogna fare chiarezza. Vivere accanto a discariche abusive (e sottolineo abusive), come è avvenuto per trent’anni in alcune zone in Campania, aumenta la possibilità che si sviluppino tumori. Ma oggi Di Gennaro si trova contro la popolazione semplicemente perché vuole creare nuove discariche, e non si può dire che quelle fatte a regola d’ ar- te e controllate provochino il cancro o malformazioni >>.
Torniamo agli effetti dell’ ambiente sull’incidenza dei tumori.
<< Sicuramente ci sono dei tumori legati alle situazioni particolari dell’ ambiente in cui viviamo, ma ricordiamoci anche degli altri fattori. Nel nostro Nord Est, nel Bellunese come nel Prodenonese, gli stili di vita personali – parlo di abuso dell’ alcol e dei superalcolici, del fumo – destano preoccupazione molto più che in altre realtà, vedi ad esempio la stessa Campania. I tumori della lingua, della bocca, dell’ esofago, del fegato o dell’ intestino sono aumentati anche per questi comportamenti. D’ accordo l’ ambiente, ma se uno poi ci innaffia sopra … >>.
Crede che si stia sottovalutando l’ effetto della diffusione dell’ alcol tra i giovani ?
<< Il punto è che prima eravamo abituati alla dieta meditterranea e anche i giovani bevevano un bicchiere a tavola, e non faceva certo male. Ora i ragazzi seguono una dieta nordica per quanto riguarda l’ alcol, al venerdì sera e al sabato sera si riempiono di superalcolici e questo fa molto male al fegato. E’ chiaro che se poi la pubblicità ti martella sul fatto che senza una certa bevanda la festa non comincia … >>.
In conclusione cosa verrà a dire a Belluno ?
<< A Belluno non mi focalizzerò solo sulla terapia, e spiegherò che è molto meglio prevenire i tumori e trattarli precocemente che affidarsi a una pillola magica che non c’è. Certo ci sono dei nuovi farmaci che aiutano molto, ma non ne abbiamo di risolutivi. Per l’ Aids abbiamo avuto dei farmaci che hanno radicalmente cambiato la situazione, lo stesso non si può dire per i tumori. Dobbiamo tenere bene in mente le nostre tre armi fondamentali che sono la prevenzione, la diagnosi precoce e la terapia, non pensare solo a quest’ ultima. Tenendo conto – e vorrei sottolinearlo – che quando parliamo di tumori parliamo di centinaia di malattie completamente diverse tra loro relativamente a cause, farmaci per la cura, decorso e livelli di mortalità. Quando diciamo tumore parliamo di forme dalle quali si può guarire, ma anche di altre oggi non guaribili. Non possiamo atteggiarci a vincitori quando abbiamo tanti malati che muoiono. Ci vuole realismo e voglia di controbattere, è necessario dare informazioni senza trionfalismo >>.
da “” IL GAZZETTINO “” di domenica 27 gennaio 2008 a cura di Maurizio Dorigo
<< TIRELLI ACCUSA LA PUBBLICITA’: ” TROPPI MESSAGGI PERICOLOSI ” >>
— MENO TUMORI AI POLMONI GRAZIE ALLA LEGGE SIRCHIA —
Per combattere i tumori servono prevenzione e corretta informazione. Soprattutto sugli stili di vita da assumere che non possono essere falsati da messaggi pubblicitari ingannevoli. Lo ha detto il professor Umberto Tirelli, primario della Divisione oncologica del CRO di Aviano, invitato a Belluno da Liberal. Ha portato alcuni dati sull’ incidenza dei tumori nel nostro paese.
” Un milione e mezzo di italiani – ha spiegato – vive con un tumore. Ogni anno ci sono 30.000 nuovi casi di tumore al polmone, 30.000 alla prostata, 7.000 allo stomaco. Da oggi a lunedì – ha detto – ci saranno 1000 nuovi malati. Ma oggi più della metà riescono a guarire – ha detto Tirelli – e questo grazie alla prevenzione ma anche alla ricerca. E, soprattutto, alla prevenzio- ne “”. Ovvio che questa percentuale dipende da un tunore all’ altro.
“” Quello ai polmoni è insidioso, ma può essere allontanato con stili corretti di vita, uno di questi è non fumare. E da quando è entrata in vigore la legge Sirchia che vieta il fumo nei locali pubblici, l’ incidenza di questo tipo di tumore è diminuita “”. Tirelli ha quindi puntato sul comportamento delle persone, scagliandosi contro i messaggi sbagliati che arrivano dai mass media.
“” Innanzitutto – ha detto – le terapie e i farmaci che funzionano non possono essere avallati dai talk – show televisivi, ma anche la pubblicità ha la sua colpa, offrendo messaggi che portano a comportamenti errati. Il ” No Martini, no party ” che spinge al consumo dei superalcolici, ma contribuisce alle stragi dei week end “”.
Tirelli chiede serietà anche a chi ha responsabilità verso i cittadini. “” Come si fa a proporre di legalizzare le droghe leggere, quando ciò che si brucia è cancerogeno ? Mentre dall’altra parte si creano allarmi per i termovalorizzatori o i telefonini. Credo sia necessario guardare al rapporto costi benefici “”.
Tirelli ha sottolineato infine come nel rapporto con i tumori siano da coinvolgere nuove fasce di età e gruppi di pazienti, come gli anziani. “” Oggi la vita si è allungata e quindi la ricerca va ampliata “”.