Gladio: una storia italiana
Giuseppe Cismondi
generale degli Alpini, responsabile Stay Behind – Gladio Nord-est
Conduce: Franco Tosolini
da “”GLADIO – storia di finti complotti e di veri patrioti”” di Andrea Pannocchia e Franco Tosolini
….
Ma quando l’ Italia ha concretamente corso il rischio di essere invasa, con necessità di attivare la struttura della Gladio ? Uno che la Stay Behind la conosce bene, Paolo Emilio Taviani, dopo averlo affermato in Commissione Stragi, aveva già rivelato sulla stampa che il rischio era stato corso almeno cinque volte. La prima volta fu nel 1950, durante la guerra di Corea, poi nel 1953, in occasione della crisi di Trieste, quindi nel 1956 (l’anno della rivolta d’ Ungheria e di Suez). La quarta fu nel 1962 con la vicenda dei missili a Cuba; la quinta nel 1968, con la repressione della Primavera di Praga. <<In ognuna di queste occasioni si apriva l’ opzione militare. E l’ opzione militare sovietica prevedeva ogni volta l’ invasione dell’ Italia. (…) Per esempio, durante la crisi ungherese si levarono certamente in volo quaranta aerei sovietici dalle basi di Gior Szombately e Pécs con intenzioni molto aggressive, violarono lo spazio aereo turco e puntarono su di noi. Poi rientrarono, ma furono momenti terribili>>.
<<…abbiamo già avuto il racconto di un ministro ungherese il quale spiega di aver partecipato a complesse esercitazioni su un’ ansa del Danubio con un isolotto, perché quel tratto è molto simile a un tratto del Po …>>.
Precisando ulteriormente il suo pensiero in una successiva audizione dell’ organismo parlamentare, Taviani afferma:<< (…) al momento di Suez vi fu un nutrito passaggio di aereoplani sulla Turchia, che generò il panico, con riflessi anche nelle Borse, tanto che si aveva l’ impressione che da un momento all’altro potesse scoppiare la guerra. Tra l’ altro, sempre in quel periodo, alla frontiera orientale stazionavano numerose divisioni sovietiche, non soltanto di fanteria, ma anche corazzate, che erano a poche ore da Gorizia, mentre negli aereoporti di Pécs, di Siofolk e di Szombately vi erano centinaia di aerei con truppe aviotrasportate e aviotrasportabili pronte ad intervenire >>.
<< (…) la crisi del 1962 è stata forse la più drammatica, tanto che a Washington e a New York già la popolazione portava la targhetta con le indicazioni del gruppo sanguigno: fummo a poche ore dalla guerra, esattamente la mattina del 28 ottobre 1962. In Italia il panico della guerra sfuggì a causa del fatto che il 28 ottobre era morto Enrico Mattei …. la guerra fu evitata per la telefonata tra Kennedy e Krusciov ….
In quel momento era pronta una divisione ungherese (lo si è saputo dopo) la quale aveva deciso di non passare più attraverso il Veneto …. e di scegliere invece di attraversare l’ Austria e discendere ugualmente fino a Bergamo, fermo restando il piano di varcare il Po in direzione sud >>.