Dalla piazza al governo. La grande anomalia italiana
Renzo Foa 1, Edoardo Pittalis 2, Alessandro Tessari 3
direttore di Liberal 1, vicedirettore del Gazzettino 2, docente di filosofia Univ. di Padova 3
da “” IL GAZZETTINO “” del 14 marzo 2008 a cura di Daniela De Donà
<< QUEL FILO ROSSO LUNGO QUARANT’ ANNI >>
-L’ anomalia della storia italiana dagli anni del terrorismo all’ennesima crisi di governo-
Fra terrorismo e Vietnam: ben più di 40 anni di storia d’ Italia. E del Nord Est. Che dal 1968 è cambiato anche sotto il profilo politico. Dalla DC alla Lega. Fino al presente, con la sinistra che candida uomini rappresentativi di Confindustria. Sabato alle 17.30 nella sala Muccin del Centro Giovanni XXIII di Belluno, Renzo Foa giornalista e scrittore, Edoardo Pittalis, vicedirettore ed editorialista de Il Gazzettino, e Roberto Tessari, docente di Filosofia all’Università di Padova e già parlamentare dal 1972 al 1992, daranno vita ad una tavola rotonda che verrà moderata da Fabio Grigenti, docente di Etica e storia della scienza all’ Università di Padova. Il filo rosso dell’ incontro – che è organizzato da Liberal Belluno, presieduta da Rosalba Schenal – è nel titolo. ” Dalla piazza al governo. La grande anomalia italiana: 1968 – 2008 “.
Traccia che così viene chiosata da Renzo Foa, partendo dalla distinzione fra sinistra riformista – quella che nell’ Italia di oggi tenta la carta del Partito democratico e che è sempre stata in minoranza – e la sinistra antagonista – quella arcobaleno – che anche in quest’ ultima stagione bipolare ha condizionato la sinistra: << Abbiamo ancora un governo, che è quello Prodi, che è fatto da sinistra riformista e sinistra antagonista. Questa alleanza è fallita e le elezioni di aprile sono il risultato di questo patatrac. Ecco, qui sta l’anomalia italiana che è iniziata nel 1968 e che, passando per il 1977, ha portato la sinistra antagonista al potere, con danni economici e politici >>.
E che dire dell’ oggi della sinistra ?
<< Se il Partito democratico fosse nato vent’ anni fa – risponde Foa – sarebbe stato meglio per tutti >>.
Per Alessandro Tessari gli anni dal 1968 al 2008 hanno consumato la speranza: << Hanno mostrato gli angoli bui che stavano dietro alle belle parole: democrazia, socialismo, liberalismo. Perfino le parole impronunciabili – fascismo, nazismo, stalinismo – oggi appaiono esercizi di stile di fronte alla produzione scientifica delle razze inferiori su scala planetaria. Nel ‘ 68 la bestiale guerra americana contro il Vietnam contadino sembrava un’ apice di barbarie: i morti, i bruciati dal napaln erano decine o centinaia di migliaia. Oggi i condannati alla fame e alla sete sono milioni di esseri umani. E quelli che hanno accesso al grande banchetto sono resi subumani da un potere mediatico che intontisce le genti, le massifica col forsennato rumore assordante dello star – system >>. A toccare questioni più vicine a noi, nell’incontro di sabato, verrà la voce di Edoardo Pittalis: << Il Nord Est è sempre stato laboratorio d’ Italia nel bene e nel male. Qui è nato il terrorismo nero, da qui sono partite le bombe per la strage di piazza Fontana, 12 dicembre 1969, il giorno come ha detto qualcuno in cui l’ Italia ha perso l’ innocenza. Qui è approdato il terrorismo rosso incalzato da Dalla Chiesa e minato da alcuni pentiti. E qui ha ucciso tre volte di fila scegliendo come nido della morte la città di Mestre >>. Ma, pure, nel Veneto il terrorismo nel suo insieme ha incominciato ad essere sconfitto definitivamente, dopo la cattura dei terroristi che avevano preso il generale americano Dozier.
da “” IL GAZZETTINO “” del 16 marzo 2008 a cura di Giovanni Santin
Nell’ analisi di Renzo Foa, le conseguenze dell’ anomalia italiana e del sequestro Moro
<< CLASSE POLITICA DI SCARSA CULTURA >>
Tessari: — Nella scheda spazio al dissenso –. Pittalis: — Il ruolo del Nord Est negli attentati —
<< Propongo che nella scheda elettorale ci sia uno spazio per poter esprimere il proprio dissenso a questo, quello o quell’altro schieramento barrando una lista vuota. Un modo diverso di votare scheda bianca. E se alla fine in tutto il territorio nazionale viene contato il 10% di schede bianche, in Parlamento ci sia il 10% di seggi vuoti >>. La proposta di Alessandro Tessari, ex deputato del PC in Parlamento dal 1972 al 1992, ha strappato l’ applauso convinto del pubblico che ieri sera era presente in sala Muccin al Centro Giovanni XXIII per seguire il dibattito che l’ associazione Liberal aveva organizzato su ” 1968 – 2008 . La Grande anomalia italiana, dalla piazza al governo “. Un applauso che è parso un’ altra testimonianza dell’ insofferenza raggiunta dagli italiani verso la politica. << E’ una proposta che avevo già fatto a Forlani tanti anni fa – ha precisato Tessari – ma lui mi rispose: << Non ti rendi conto che se gli italiani la capiscono, ci mandano tutti 630 a casa ? >>. L’ idea era stata avanzata in Spagna anche da Gabriel Garcia Marquez. Ma nemmeno lì ebbe successo.
Oltre a Tessari, ora docente all’ Università di Padova, il dibattito di ieri sera moderato da Fabio Grigenti, è vissuto sugli interventi di Renzo Foa, giornalista e scrittore, e di Edoardo Pittalis, vicedirettore ed editorialista de Il Gazzettino. Per Foa << la grande anomalia italiana, e cioé la presenza della sinistra antagonista che al governo è più importante della sinistra riformista, è finalmente finita anche nel nostro Paese che è arrivato a questo obiettivo come ultimo in Occidente. Altrove la sinistra antagonista è stata espulsa dai governi, perché incompatibile con i bisogni di una società complessa >>. Foa ha poi ricordato l’ anniversario del sequestro Moro e di come la sua fine abbia condizionato le vicende di << una politica italiana oggi enormemente lontana dalla preparazione e dalla cultura della classe politica di allora >>.
Un’ osservazione, quest’ ultima, accettata anche da Pittalis: << la grande anomalia italiana è avere una classe politica non all’ altezza >>. Nel suo intervento l’ editorialista ha poi osservato come il Veneto e il Nord Est abbiano avuto un ruolo importante in quegli anni: << nacque qui l’ attentato di piazza Fontana; qui, una volta confinate al Nord, si rifugiarono le Brigate Rosse perché il Veneto era una regione con forte presenza di studenti e di lavoratori, soprattutto al Petrolchimico di Marghera. E Mestre divenne la base per molti di loro, quasi un laboratorio >>. Molti gli episodi di terrorismo che Pittalis ha seguito da cronista e che ieri sera ha ricordato: dal dirigente del Petrolchimico Gori al poliziotto Alfredo Albanese, dal sequestro Taliercio finito con l’ uccisione dell’ ostaggio sino a quello del generale americano Dozier liberato dalle teste di cuoio, fino al rapimento Moro: << il 9 maggio 1978 come molti altri cronisti ero davanti alla Renault 4 rossa in via Caetani; e lì rannicchiato Moro mi sembrò consapevole di quello che gli sarebbe accaduto >>.
<< REVOLUTION >>
( 1968 John Lennon e Paul McCartney)
Dici di volere una rivoluzione
Beh, vedi,
Tutti vogliamo cambiare il mondo
Dici che questa è l’ evoluzione
Beh, vedi, tutti vogliamo cambiare il mondo
Ma quando parli di distruzione
Sappi che mi puoi escludere
Sappi che andrà tutto bene
Tutto bene, tutto bene
Dici di avere una vera soluzione
Beh, vedi,
Tutti vorremmo conoscere il tuo piano
Dici che vuoi un mio contributo
Beh, vedi
Stiamo facendo il possibile
Ma quando chiedi dei soldi
Per la gente con cervelli che odiano
Tutto quello che ti posso dire è fratello, devi aspettare
Sappi che andrà tutto bene
Tutto bene, tutto bene
Dici che cambierai la Costituzione,
Beh, sai,
Tutti vorremmo poterti far cambiare idea
Mi dici che è l’ istituzione
Beh, vedi, faresti meglio invece a liberare la tua mente
Ma se continui a portare in giro foto del presidente Mao,
Non ce la farai con nessuno e in nessun modo
Sappi che andrà tutto bene
Tutto bene, tutto bene, tutto bene
Tutto bene, tutto bene, tutto bene
IL LIBRO PRESENTATO :
<< IN CATTIVA COMPAGNIA >>
Viaggio tra i ribelli al conformismo
di Renzo Foa
Dalla prima di copertina:
Il mondo è farcito di << maestri di morale >>, di persone sempre pronte a dirti quel che devi pensare e come devi comportarti. Cioé il conformismo. Meglio allora le cattive compagnie: rare, trascurate e spesso dimenticate figure che ti propongono pensieri scomodi e sollevano problemi quasi sempre irrisolvibili. E che non affidano all’ usura del tempo i conti con la verità. Sono i ribelli a quella volgare formula che è il << senso comune >>. Come Joseph Roth che lanciò, inascoltato, l’ allarme sul Nazismo che stava divorando l’ Europa. Come Arthur Koestler e tutti coloro che incontrò sulla sua strada. Da Nina Berberova a Margarete Buber-Neumann, la prigioniera nel Gulag e nei lager. Come Victor Kravchenko, il primo << grande rinnegato >>, che lasciò la Russia di Stalin per duellare a distanza con Joseph Davies, l’ ambasciatore di Roosevelt a Mosca che credette alla colpevolezza di Bucharin. Come tanti altri personaggi del Novecento – Osip Pyatnizky, David Rousset, Jacques Rossi, fino a Imre Nagy e Aleksander Dubcek – che per convinzione o anche solo per caso ruppero con il comodo vizio del compromesso delle idee e dei comportamenti. Come Patrice Lumumba, travolto dalla fiducia che aveva nella parola << libertà >>. A tutte queste cattive compagnie e alle altre, come Reagan, De Gaulle e Oriana Fallaci, il passar del tempo ha dato ragione, nel loro eterno scontro con << i maestri di morale >>, con i << sacerdoti del conformismo >>, con chi ha paura di ogni cambiamento.