Vita e Morte della Montagna
ANTONIO G. BORTOLUZZI (Puos d’Alpago, 1965) ha esordito nel 2010 con Cronache dalla valle (Ed. Biblioteca dell’Immagine) un romanzo per racconti, già finalista e segnalato dalla giuria del Premio Italo Calvino. Nel 2013 è uscito il suo secondo romanzo, Vita e morte della montagna (Ed. Biblioteca dell’Immagine). Dal 2013 è Accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna). È stato inoltre presidente di giuria del Premio Trichiana Paese del Libro nelle edizioni 2012 e 2013.
LINO VIGNA (Puos d’Alpago, 1970) unisce all’amore per la montagna e per lo sport la passione per il teatro. Dal 2001 recita nel gruppo teatrale SeQueris.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“VITA E MORTE DELLA MONTAGNA”
di A.G. BORTOLUZZI
LETTURE di LINO VIGNA
PROIEZIONE DELLE IMMAGINI “I LUOGHI DEL ROMANZO”
IL LIBRO racconta l’abbandono dei borghi e delle terre della montagna bellunese attraverso gli occhi e le esperienze del protagonista Giacomo Casàl. Dapprima bambino, poi ragazzo e infine uomo, Giacomo attraversa gli anni ’60 e ’70 fino alla soglia degli anni ’80 quando il sogno di benessere e modernità (fabbriche, automobili, supermercati, servizi) attirano a valle numerose famiglie che si lasciano alle spalle un passato di tradizioni secolari.
DALLA QUARTA DI COPERTINA
Nessuno era riuscito a cacciarli via dalla loro montagna: non la povertà dell’Ottocento, né il massacro delle due guerre mondiali. Non la miseria del dopoguerra, né l’emigrazione. Non erano state la fame, le malattie, le alluvioni e nemmeno i terremoti. Se n’erano andati dalla loro terra perché l’avevano voluto, uno alla volta, lungo la strada asfaltata. In fondo alla valle c’era qualcosa alla portata di tutti. Il lavoro. Il benessere. E pareva meglio di quanto avessero mai avuto. Vita e morte della montagna racconta la storia di intere generazioni sradicate dalla montagna per un sogno alla fine disatteso. È una storia di fughe e ritorni alla propria terra, mai narrata prima.
DAL RISVOLTO DI COPERTINA di Mariapia Veladiano
“La scrittura quando è bella e accompagna una narrazione bella ha una qualità anche morale che va riconosciuta e amata perché ci permette di leggere la nostra vita e di difenderla dall’idea facile e devastante che ormai è troppo tardi, il mondo va così… Questo romanzo struggente e vero di Antonio G. Bortoluzzi ha la qualità morale del bello e lo si chiude con il desiderio di dire sì, si deve poter credere che possiamo far meglio, possiamo insieme passare le bufere e trovare tempo perfino per il sole.”
l’invito della serata:
Locandina dell’incontro:
Articolo Pre-Incontro
da il Gazzettino di Belluno – mercoledì 07 maggio 2014
CONVERSAZIONI
Bortoluzzi ospite di “Liberal” in Taverna
BELLUNO- (d.d.d.) Fughe e ritorni. Dall’Ottocento alle due guerre mondiali. Sarà il rapporto di un uomo con la sua terra il filo rosso della «Conversazione in Taverna» organizzata dall’Associazione LiberalBelluno per domani 8 alle 19. Protagonista della serata: Antonio Bortoluzzi, autore di «Vita e morte della montagna»(Biblioteca dell’immagine editore) affiancato da Lino Vigna che leggerà alcune pagine del volume. È una storia di gente che se ne va, alla ricerca di lavoro, di benessere. Alla ricerca di qualcosa di meglio di quanto avessero mai avuto.Durante la conversazione, sullo sfondo, scorreranno le immagini dei luoghi raccontati. Al termine cena facoltativa (15 euro) con prenotazione gradita allo 0437.25192 o allo 0437.26839.
Presentazione della “”Conversazione in Taverna”” 8 maggio 2014 a cura di Rosalba Schenal
Un cordiale saluto di benvenuto a tutti.
Il tema della Conversazione di questa sera è una storia vera, che si svolge qui vicino a noi in Alpago, ma è anche la storia di tanti in tutto il mondo e in tutti i tempi: la fuga alla ricerca di un lavoro più redditizio per migliorare le proprie condizioni di vita.
Si abbandona la propria casa, la propria terra, in questo caso la montagna, per inseguire un sogno legittimo proprio della natura umana, che, però, non sempre si realizza o dura nel tempo: ” Nessuno sa dov’è il pericolo, prima. Tutti lo sanno dopo, quando è passato ” così dice il nonno di Giacomo, il protagonista della storia.
Giacomo prima è sceso a valle, per sua volontà spinto dal suo sogno, poi, dopo trent’anni, disilluso e stanco, torna in montagna nella sua vecchia casa.
Penso, che questa storia raccontata in ” Vita e morte della montagna ” con grande sensibilità, sentimento e ricchezza di particolari da Antonio Bortoluzzi, l’ autore, tragga origine da ricordi personali a lui molto cari.
Antonio Bortoluzzi è nato a Puos d’ Alpago (BL) e vive con Samira e Francesca a Farra d’ Alpago. Ha esordito come scrittore nel 2010 con il romanzo per racconti ” Cronache dalla valle ” finalista e segnalato dalla giuria del Premio Italo Calvino.
Con noi, anche Lino Vigna attore per passione, che leggerà qualche passo dal romanzo.
da Studio fotografico Zanfron (VIDEO E FOTO)