I RAGAZZI DELLA STRADA ACCANTO
MARCO ANZOVINO Educatore, musicoterapeuta e scrittore modera ANTONIO BORTOLUZZI Scrittore |
Locandina dell’incontro
Articolo Giornale pre-incontro
Presentazione a cura di Rosalba Schenal
Buonasera a tutti.Un affettuoso bentornato e un sincero ringraziamento a Marco Anzovino e ad Antonio Bortoluzzi che danno l’avvio al nuovo ciclo di incontri.Marco lavora da oltre vent’anni sul fronte delle tossicodipendenze, questo l’argo-mento del suo ultimo lavoro ” I ragazzi della strada accanto ” che presenta questasera in prima nazionale.Tutti noi conosciamo Marco, ma ricordo ugualmente chi è.Marco Anzovino, mancato Ottorino, di questa storia parlerà lui, pordenonese, educatore, musicoterapeuta, scrittore, docente.Dal 2004 svolge la sua attività per la Cooperativa Sociale Comunità di Venezia presso le strutture Villa Renata al Lido e Casa Aurora a Mestre.Dal 2006 collabora con le scuole medie e superiori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, con numerosi centri di aggregazione e molti luoghi di cura: a Portogruaro ” La Casa delle Farfalle ” e ” la Casa del Colibrì “, il Ser.D di Belluno, l’Area giovani del CRO di Aviano, il Carcere di Udine, il reparto di neuropsichiatria dell’ Ospedale Gervasutta di Udine, la Coop. Soc. Thiel (GO), Apindustria (VE) e la Coop. Soc. Itaca (PN).Dal 2018 è docente presso la scuola di specializzazione di musicoterapia ” G. Ferrari ” di Padova.Ha pubblicato alcuni libri, tutti presentati a Liberal.Conduce lo scrittore Antonio Bortoluzzi dell’Alpago.Grazie.
IL LIBRO
Oltre vent’anni sul fronte delle tossicodipendenze. L’odierna battaglia per l’indipendenza di tante ragazze e ragazzi che Marco Anzovino ha incontrato nella Comunità Terapeutica Villa Renata, a Lido di Venezia. Attraverso l’esperienza, ne ha tratto delle lezioni che emozionano e ci aiutano a riflettere sui comportamenti a rischio messi in atto da tanti adolescenti e spiegano come la tossicodipendenza sia cambiata. Sono cambiate le sostanze, le modalità di reperimento e assunzione, le motivazioni, i prezzi, i luoghi di spaccio. “Nello scendere agli inferi della retrocessione sociale ho sentito un’autenticità di verità e un attaccamento alla vita che non avevo mai provato nella mia, ho vissuto emozioni così potenti da destabilizzarmi, mi sono calato nella complessità dell’esistenza così profondamente da non sentirmi migliore di nessuno e mi sono reso conto che nel dolore più lacerante anch’io, un giorno, potrò chiedere aiuto senza vergognarmene. Perché ognuno ha le sue prigioni. Perché nessuno si salva da solo.”