Giovedì 24 settembre riprendono gli incontri dell’Associazione Liberal in Taverna (via Cipro 7 Belluno) seguiti, per chi lo desidera, dalla cena con gli autori.
L’appuntamento è per le ore 19 e si parlerà di “Divorzio e la separazione”, come recita il titolo dell’ultimo libro, il terzo, che l’avvocato Fabio Capraro del Foro di Treviso, ha scritto a quattro mani con il giornalista Maurizio Cerruti.
Un tema che si preannuncia ricco di spunti e di interessante attualità, considerato che i dati Istat a dicembre del 2014 davano Belluno in prima posizione nelle province venete, con un 2,5% di maschi divorziati e un 2,2% di femmine, quest’ultime alla pari con Verona.
Di cosa tratta il libro e di cosa si parlerà giovedì sera in Taverna?
Lo abbiamo chiesto all’avvocato Fabio Capraro. Ecco quello che ci ha anticipato.
«Il libro è suddiviso in tre parti, quella aneddotica, quella storica e quella normativa. Racconteremo degli aneddoti sui divorzi eclatanti di personaggi dello spettacolo in Italia e nel mondo. La storia del divorzio in Europa, in Italia dal periodo napoleonico, quello risorgimentale, quello contemporaneo con le battaglie del Partito Radicale, fino alla legge sul divorzio del 1980. E la relativa normativa, con l’ultima Legge Moretti e le varie problematiche economiche sulla corresponsione degli assegni ai figli».
Senta avvocato, ma è vero che siamo solo noi in Italia ad avere questo doppio passaggio, la separazione e poi il divorzio per sciogliere il matrimonio?
«Sì, in Europa e nel mondo si va subito al divorzio. Ma noi ospitiamo uno Stato, quello del Vaticano, che ha determinato delle resistenze in questo senso».
E quali altri temi tratterete?
«Parleremo anche della Sacra Rota, quella italiana e quella spagnola, perché ce ne sono due. Dei matrimoni gay, delle adozioni, delle sentenze straniere recepite in Italia, dei diversamente abili, dei contratti di convivenza. Parleremo di Papa Francesco, che ci ha messo del suo. Come mai l’ha fatto proprio quando Renzi ha reso più economici i divorzi dinanzi allo Stato?
E ancora, della situazione di crisi economica e sociale che si è creata, che non poteva lasciare indenne la famiglia. Oltre all’evoluzione della donna e il cambio dei ruoli. Insomma avremo molti argomenti correlati al tema».
Avvocato Capraro, mi tolga un’ultima curiosità. Nel 2003 si parlava di una nuova legge per l’affido condiviso. Qui a Belluno c’era la posizione favorevole alla legge sostenuta dall’avvocato Maurizio Paniz e quella più scettica dell’avvocato Claudia Bettiol che in sostanza si chiedeva come fosse possibile condividere la gestione dei figli quando non c’era più dialogo tra coniugi. La legge poi venne approvata, ha funzionato questo affido condiviso?
«Nell’Italia gattopardesca, tutto cambia per rimanere come prima. Di fatto non è cambiato molto, nella maggior parte dei casi i figli sono ancora affidati alla madre».
Roberto De Nart